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Lacenere sull'attuazione del Psr Puglia

“Le parole dell’assessore regionale alle Politiche agricole, sull’attuazione del Psr Puglia, non ci rassicurano, memori di tutte le volte che il dott. Di Gioia ha provato a rasserenarci sui vari bandi”. Il Presidente di Confagricoltura Bari-Bat, Michele Lacenere, commenta così l’intervento dell’assessore Di Gioia che ha dichiarato: “Comprendiamo la preoccupazione del Commissario europeo per l'agricoltura e lo sviluppo rurale, Phil Hogan, espressa nella risposta all’interrogazione sull'attuazione del Psr Puglia. Una preoccupazione sulla quale ci eravamo già confrontati con i tecnici europei nel corso dell’ultimo Comitato di Sorveglianza dello scorso giugno. Da mesi abbiamo messo in piedi una struttura aggiuntiva per accelerare i pagamenti delle misure a superfice, così come abbiamo rafforzato l’attività di espletamento delle istruttorie al fine di arrivare a una decisione quanto più immediata del Tribunale Amministrativo regionale e riprendere l’ordinaria attuazione e svolgimento del nostro Psr. Ad ogni modo, dai dati in possesso di Agea della spesa effettuata insieme a quella che stiamo per liquidare, gli obiettivi verranno raggiunti a dicembre 2018”.

La Puglia rischia di perdere i fondi per la Politica sviluppo rurale (Psr), al 30 giugno 2018 è stato speso solamente il 15% delle risorse a disposizione. E c’è tempo sino al 31 dicembre, ancora tre mesi prima del disimpegno automatico: la commissione europea, infatti, può procedere al disimpegno della parte di impegno di bilancio che non sia stata utilizzata entro il 31 dicembre del terzo anno successivo all’anno dell’impegno di bilancio.

“L’assessore Di Gioia – commenta il Presidente Lacenere - vuole rassicurarci, siamo felici che lo faccia ma non lo siamo per nulla. E non lo siamo perché memori di tutte le volte che l’assessore Di Gioia ci ha tranquillizzati sui vari bandi. Sui bandi delle misure a superficie, ad esempio, così come su quelle strutturali. I risultati sono sotto gli occhi tutti ed è per questo che vorremmo meno rassicurazioni e più concretezza, che non vediamo, invece, nemmeno nel lavoro che l’assessorato sta svolgendo sulle misure a superficie. Anzi, osserviamo perdite di tempo inutili su bandi come quello sulla sostanza organica del 2016, dove la struttura era stata chiamata a dare risposte chiare e drastiche che, invece, non ha voluto dare. Non conosciamo il motivo che porta gli uffici ad ignorare ciò che aleggia intorno a questo bando, ma siamo certi che non abbia attinenza con la localizzazione di molte di quelle aziende in graduatoria, che chiedono dai 50.000 ai 200.000 € l’anno per compiere una operazione che, in molti casi, avrebbero dovuto portare a termine comunque”.

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30 settembre 2018

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